27/03/2020 | Maria Adelaide Marchesoni

La Collezione De Iorio alla Civica di Trento

Nella mostra dedicata alla pittura figurativa italiana contemporanea opere di artisti come Andrea Fontanari, Thomas Braida e Margherita Manzelli

 

"Ciò che vedo. Nuova figurazione in Italia", a cura di Alfredo Cramerotti e Margherita de Pilati, è una mostra dedicata alla pittura figurativa in calendario fino al 24 maggio (emergenza COVID-19 permettendo) alla Galleria Civica di Trento. Le opere selezionate, realiste o iperrealiste, sono state realizzate da quattordici artisti, tutti appartenenti alla generazione nata negli anni settanta, che ha fatto della nuova figurazione pittorica il linguaggio visivo per eccellenza. Diversi gli attori del sistema dell’arte che, in misura diversa, hanno sostenuto il progetto espositivo. Artisti, gallerie, fondazioni e, naturalmente, diversi collezionisti. Tra questi, Mauro De Iorio  che, oltre a prestare sette opere della sua collezione, ha contribuito al progetto.

Mauro, che legame hai con la Galleria Civica?

Il rapporto con la Galleria Civica è stato importante per la mia formazione come collezionista per la frequentazione con i precedenti direttori, Fabio Cavallucci e Andrea Viliani. Con quest'ultimo in particolare ho instaurato un rapporto di reciproca stima e amicizia. Erano gli anni in cui incominciavo a interessarmi di arte contemporanea. Il rapporto di vicinanza con la Galleria Civica si è ulteriormente intensificato con Margherita De Pilati, con la quale la frequentazione è diventata molto assidua. Quando con Cramerotti ha iniziato a sviluppare l'idea di una mostra sulla pittura figurativa italiana, ha voluto coinvolgermi sin dall'inizio e ho subito aderito con grande entusiasmo.

Raccontaci come è iniziata questa avventura?

Margherita ed io abbiamo avuto alcuni incontri in cui ci siamo scambiati opinioni su artisti italiani che avrebbero potuto essere presenti in mostra. Ci siamo poi recati a Milano e a Torino per fare degli studio visit. A Milano abbiamo incontrato Margherita Manzelli, un'artista che già conoscevo e di cui apprezzavo il lavoro. L'incontro è stato molto interessante, anche per gli aspetti poliedrici della sua personalità: oltre alla ricerca artistica, dirige un centro di yoga e ha un piccolo ristorante dove abbiamo piacevolmente pranzato. A Torino è stata la volta di Manuele Cerutti, già presente nella mia collezione. È stato molto interessante il racconto della sua ricerca personale e le connessioni che ha con i suoi interessi filosofici. 

Manuele Cerutti, Algoritmo 9, 2019,
 olio su lino, 45 x 35 cm
, Collezione De Iorio, Courtesy l’artista e Artuner, Londra

L’acquisto più recente che hai prestato alla mostra?

Durante la scorsa edizione di FIAC a Parigi ho visitato insieme a Giulia Andreani la sua prima mostra personale alla galleria Max Hetzler. Giulia ci ha raccontato con passione il suo percorso e la storia di ognuno dei lavori esposti. In quell'occasione ho acquistato l’opera Chienne de Combat, ora in mostra alla civica.

Giulia Andreani, Chienne de Combat, 2019
, acrilico su tela 
65x80 cm
, Collezione De Iorio


Raccontaci delle altre opere che hai prestato.

Le altre opere che ho prestato per la mostra sono quelle di Oscar Giaconia, Patrizio Di Massimo e Andrea Fontanari. Le opere di Oscar le ho acquistate da Thomas Brambilla e durante l'ultima Artissima anche da Monitor. Ho avuto il piacere  di conoscere personalmente Oscar in occasione della sua mostra personale alla Gamec di Bergamo.

Oscar Giaconia, Colono (Exterminator), 2017 Oil on cellulose fiber impregnated with plasticized gelatin in acidic bonded leather case 110 × 80,5 cm, Collezione De Iorio

Parlami di questo incontro. 

È stato un incontro molto intenso dal punto di vista emozionale sono rimasto affascinato dalla sua personalità. Mi ha colpito molto il suo studio/abitazione dove ho scoperto i suoi riferimenti culturali tra libri e i video che colleziona e ho compreso meglio il suo mondo immaginifico. 

Altri artisti della tua collezione in mostra  alla Civica?

Patrizio Di Massimo
per esempio. Lo seguivo da alcuni anni, l'ho conosciuto tramite la galleria romana T293, ma aspettavo di trovare l'opera giusta per la mia collezione. In occasione della mostra che Kura ha fatto a Milano, ho trovato finalmente il pezzo che mi interessava. Andrea Fontanari, invece, me l'ha fatto conoscere Margherita de Pilati, quando ancora non aveva una galleria: l'ho visto crescere e iniziare la sua collaborazione con Giorgia Boccanera. Ho molte sue opere in collezione, e credo che sia uno dei giovani pittori più promettenti.

Patrizio Di Massimo, Epico Cavalleresco (after Paul-Joseph Blanc), 2019
, oil su lino, 
230 x 180 cm,
 Collezione De Iorio

Chi tra gli artisti in mostra vorresti avere in collezione?

Sicuramente Margherita Manzelli e Iva Lulashi. Degli altri artisti presenti in mostra, ho inoltre in collezione alcune opere di Giulio Frigo e Thomas Braida. La mostra nel suo complesso mi è sembrata ben riuscita.