Piacenza | Italia

Collezione Cristella

Michele Cristella è commerciante nel settore dei trasporti e dell’autotrazione

A 31 anni sei il più giovane collezionista di Collective. Quando hai iniziato e come è nata questa passione?

Ho iniziato a collezionare cinque anni fa, la passione è nata durante gli anni di formazione tra liceo artistico, l'università e una piccola ma significativa esperienza nell'ambito del mercato dell'arte, all'interno di una galleria d'arte contemporanea. È stata un’avventura molto esaltante ed al tempo stesso stressante, mi ha aiutato a comprendere buona parte delle difficoltà che giovani gallerie ed artisti emergenti trovano nel loro percorso d'inserimento nel mercato dell'arte. 

Il tuo primo e il tuo ultimo acquisto? 

Il primo acquisto è stata una tela di Felipe Rivas San Martin, artista e scrittore cileno che indaga la società scavando tra pornografia, post femminismo, identità di genere, internet e tecnologia. L'ultimo acquisto, invece, è stata una fotografia di Diane Severin Nguyen, artista statunitense di base a Los Angeles, che ha sviluppato un linguaggio fotografico legato per lo più allo studio di alcuni elementi da lei assemblati che fotografa in stato di "stress" fisico, appena prima della decadenza, dell'implosione, della fine.  

Diane Severin Nguyen, An era where war became a memory, 2018

Qual è il focus della tua collezione e come si è evoluto? 

La collezione è nata con la volontà di raccogliere opere che parlassero di vari argomenti ma avessero tutti una chiara relazione con una delle maggior scoperte del XX secolo e dei miei tempi, ossia internet. Credo che gli artisti che si sono confrontati e continuano a farlo lasceranno un'importante testimonianza artistica di ciò che è stato questo entusiasmante momento di rivoluzione comunicativa. Oggi la raccolta sta prendendo altri sviluppi, il focus è sicuramente sugli artisti della mia generazione, nati principalmente negli anni ottanta, gli argomenti variano e mutano e credo ci vorranno un pò di anni per chiarire quale direzione abbia preso la raccolta. 

 Ci puoi nominare alcuni artisti ai quali sei particolarmente legato? 

Sono tanti, in particolare Italiani, Luca Pozzi, Simone Monsi, Vasilis Papageorgiu, Arianna Carossa, Miltos Manetas, Nora Renaud, Luca De Leva, Alessandro Di Pietro e David Horvitz.  

Priscilla Tea, Floating Horizon, 2017

Parlaci del DucatoPrize, che tu promuovi.

Il DucatoPrize prima di essere un premio è una sfida, quella di portare un rinnovato interesse per l'arte contemporanea nella provincia di Piacenza. Il premio è alla seconda edizione ed ha già subito mutamenti per quanto concerne il montepremi, la giuria e le iscrizioni, non ci si può aspettare che sia sempre uguale nei prossimi anni perché è ancora in fase di studio e di miglioramento. Auspico di trovare la formula se non perfetta almeno giusta nell'arco dei prossimi due anni. Quest'anno la giuria è composta da Yuri Ancarani, Marina Dacci, Zoe De Luca, Attilia Fattori Franchini e Denis Isaia, che saranno chiamati a scegliere i sei finalisti delle sezioni Arte Contemporanea e Arte Accademia ed i relativi vincitori. La proclamazione dei vincitori avverrà sabato 30 maggio presso il Palazzo del Podestà di Castell'Arquato, in provincia di Piacenza (il nome deriva dal fatto che Castell'Arquato si trova nel cuore di quel che fu il Ducato di Parma e Piacenza). Lo stesso giorno inaugurerà la mostra dei finalisti, che rimarrà aperta fino a domenica 5 luglio. In qualche modo tutti ne escono vincitori, infatti verrà riconosciuto un premio di 6.000 euro al vincitore del DucatoPrize e 1.000 euro al vincitore della sezione Arte Accademia. Ai finalisti sarà dato un premio minore di 2.500 euro per la sezione Contemporanea e 500 euro per l'Accademia. L’iscrizione al premio è aperta a tutti tramite un formulario che si trova sul sito www.ducatoprize.com, da quest'anno l'iscrizione alla sezione Arte Accademia è gratuita, ci auguriamo di riuscire a renderla gratuita anche per la Sezione Arte Contemporanea in breve tempo.

Luca De Leva, Il Buio, 2017

Pro e contro di essere in un luogo “periferico” del sistema dell’arte?

I contro superano di gran lunga i pro, a mio avvisio, sia come collezionista che sviluppatore del premio trovo davvero scomoda la distanza, seppur breve, da Milano. È difficile essere raggiunti perché l'utenza interessata all'arte contemporanea va dove può trovare molteplici punti d'interesse, e senza dubbio vicino a noi la città di riferimento è Milano. Fortunatamente negli anni sono emersi alcuni segnali positivi in questo senso a Piacenza e provincia oltre al DucatoPrize, come la nascita della Galleria UNA di Via Sant'Antonino e la recente apertura dello spazio per l'arte XNL realizzato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano. 

 Usi i canali digitali? 

Utilizzo Facebook e Instagram. Con Facebook tendo a relazionarmi maggiormente con la mia rete di affetti, Instagram lo trovo un entusiasmante contenitore di immagini e spesso mi aiuta a scoprire nuovi artisti, spazi e gallerie. 

Miltos Manetas, Cables IV, 2008

Arianna Carossa, Errante Domestico, 2016

Felipe Rivas San Martin, Tumblr, 2014

Quali artisti stai seguendo con interesse attualmente e ti piacerebbe acquistare? 

Seguo con molto interesse il lavoro di Aria Dean, Vasilis Papageorgiu, Ser Serpas e Irene Fenara. La prossima opera che vorrei acquistare è di Ambera Wellmann, perché è senza dubbio la pittrice che più di altri mi ha colpito nell'ultimo periodo e non solo, trovo che la sua espressione pittorica tenga testa anche a tanti del passato. Spero presto di poter inserire almeno una sua opera nella mia raccolta.

Un artista (anche del passato) che inviteresti a cena?

Se potessi tornare indietro di qualche mese inviterei Ettore Spalletti, perché avevo da tempo l'idea di andare a trovarlo a Pescara, conoscerlo e scambiare alcune parole con lui. Sono cresciuto portando sempre grande rispetto, ammirazione e devozione per le sue opere, Di recente sono stato in Abruzzo, ma purtroppo troppo tardi. Oggi Thomas Houseago, in primis per conoscerlo personalmente, ed in secondo luogo approfitterei senza dubbio per farlo "scarabocchiare" su qualche tovagliolo e poi incorniciarlo!

Simone Monsi, Transparent Word Banners, 2016

Michele Cristella

Irene Fenara, Photo from surveillance camera, 2018