Firenze | Italia

Collezione Paletta

Marco Paletta è imprenditore edile

Quando e perché hai iniziato a collezionare?

Un paio di anni fa, grazie ad alcuni amici, ho iniziato a partecipare a mostre e fiere e così ho iniziato ad incuriosirmi e ad informarmi sempre più sul sistema dell'arte fino a diventare un piccolo e giovane collezionista appassionato. I primi approcci significativi sono stati verso la scuola romana e le sue figure di riferimento, che mi hanno portato all’acquisizione della mia prima opera: uno dei lavori di Piero Pizzi Cannella di recente produzione.

Il focus della tua collezione?

Il crescente interesse per l’arte e il sommarsi di incontri e conoscenze mi hanno fatto avvicinare ad artisti più giovani e alle gallerie che li rappresentano, spostando la mia attenzione verso una visione fresca, ma allo stesso tempo in dialogo con le tematiche dello scenario socio-politico attuale. I giovani artisti mi hanno  affascinato e sono entrati a far parte della mia collezione attraverso le loro opere che riflettono sulla realtà contemporanea, rielaborandone i tratti con una visione critica ed illuminante. Alcuni tra i primi lavori acquisiti in questo percorso sono quelli di Pamela Diamante, Rodrigo Hernandez, Giulia Cenci e David Rickard, ma anche lavori legati alla performance come quelli di Teresa Margolles, Chiara Fumai e Francis Alÿs, in grado di suscitare in me interesse ed apertura verso differenti mezzi espressivi.

Jordi Colomer, Anarchitekton Brasilia (desire paths), 2003, fotografia, 79x114 cm

Quante opere hai in collezione?

Al momento sono circa cinquanta opere.

Quali artisti sono presenti in collezione? Italiani, stranieri, emergenti, famosi?

Pur se piccola, la mia collezione include sia artisti italiani, come Renata Boero, Gabriella Ciancimino e Marinella Senatore, che stranieri, come Benedikt Hipp, Esther Kläs, Torbjørn Rødland ed Ariel Schlesinger, sia emergenti, come Marcos Avila Forero, Pamela Diamante e Nona Inescu, che affermati, come Francis Alÿs, Haris Epaminonda e Teresa Margolles.

Quale aspetto del collezionare preferisci: cercare, trovare, possedere?

Senza dubbio l’aspetto che preferisco è il “possedere”. Se un artista mi piace molto non vedo l’ora di averlo nella mia collezione.

Luca Bertolo, "Il buon futuro di una volta", 2011, dipinto, 105x150 cm, olio e acrilico su tela

Ariel Schlesinger, Three Commas Club, 2017, fotografia, 40x61 cm

Gabriella Ciancimino, Liberty Fleurs, 2013, installazione composta da terra, maioliche d'epoca, disegni

Qual è stato l’acquisto più recente? Dove è avvenuto e per quale motivo?

Da poco ho iniziato ad osservare altri temi oltre quello socio-politico e ad apprezzare sempre più la pittura come media. È per questo che, visitando la mostra personale della giovane artista Marta Spagnoli nella galleria Continua, ho deciso di acquistare una sua tela.

Qual è l’opera d’arte più costosa che possiedi?

Un’opera alla quale sono molto affezionato e che ho desiderato tanto. Si chiama “Camgun #85” ed è di Francis Alÿs.

Dove acquisti le opere d’arte?

Le fiere d’arte, i musei ed il confronto con altri collezionisti per me sono fondamentali ai fini di un’acquisizione. Nella maggior parte dei casi, quindi, acquisto le opere nelle gallerie, nazionali ed internazionali, che fanno parte del sistema dell’arte e che garantiscono al collezionista un circuito affidabile e professionale.

Renata Boero, "Senza Titolo", 1990, dipinto, 48x50 cm, tecnica mista su tela

Haris Epaminonda, Untiled *21 t/g, 2019, 141,5x187 cm

 Quali opere vorresti aggiungere alla tua collezione quest’anno?

Un’artista che mi piacerebbe molto entrasse in collezione è Kiki Smith.

In quale stanza è la tua opera preferita? Raccontaci dove, quando e perché l’hai comprata.

“Che cosa sono le nuvole (PPP)” di Vedovamazzei, titolo che prende spunto dall’omonimo cortometraggio di Per Paolo Pasolini. È un’opera molto critica, che rimanda al capolavoro pasoliniano, che trovo molto poetico. L’ho comprata quest’anno ad Artissima e l’ho collocata in camera da letto.

Marinella Senatore, A canuscenza è putiri, 2018, stoffa, 70x50 cm

Francis Alys, Camgun #85, scultura, 36,5x66,5x48 cm

Quali opere vorresti aver comprato e non hai osato?
Un video di Hans Op de Beeck. Il mercato dei video è particolare e secondo me ancora molto incerto. Spero però, prima o poi, di acquisire un’opera di Hans, magari una scultura… vedremo.

Tra i diversi attori dell’arte chi vorresti invitare a cena? Per quale motivo?
Senza dubbio Hans Ulrich Obrist. È una delle figure più autorevoli ed interessanti di questo periodo. Sarei curioso di passare del tempo con lui per scoprire com’è la persona al di là del personaggio.

Torbjorn Rodland, An Old Farm, 2017, fotografia, 1/3

Esther Kläs, Terme, 2018, 69x130 cm, plastica, bronzo

Quanto è importante per te incontrare gli artisti che hanno creato l’opera d’arte?

Direi fondamentale. Mi piace pensare che l’artista rappresenti con i suoi lavori quello che è in realtà, quindi è importantissimo avere la conferma che ciò che hai comprato rispecchia l’anima di chi lo ha eseguito.

Il ruolo dei social network nelle tue scelte: fonte di ispirazione e/o informazione? Quale social preferisci? Per quale motivo?

Il mio social preferito è Instagram. A mio avviso è il social più immediato, dà molto spazio alle immagini ed è sintetico e conciso sulle informazioni. Lo consulto spesso per rimanere aggiornato su tutte le novità riguardanti il mondo dell’arte.

Marco Paletta

Nona Inescu